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Davvero il Negative SEO è così facile?

  • 28/11/2013
  • 2 minuti di lettura
Con la definizione "Negative SEO" (o Reverse SEO) si intendono tutte quelle pratiche attuate al fine di mettere in cattiva luce un altro sito agli occhi del motore di ricerca. Google, senza dubbio il più autorevole e rilevante motore di ricerca del web, nel corso di questi ultimi anni ha preso svariati provvedimenti per fare in modo che il posizionamento dei siti nella SERP (pagina dei risultati della ricerca) sia il più possibile rispondente alle richieste del navigatore. Le novità di Google sono Hummingbird, il nuovo algoritmo, che dà risposte inerenti a tutte le parole della query, Panda, che premia contenuti di qualità, e Penguin. Quest'ultimo è quello che maggiormente ci interessa. L'aggiornamento va a penalizzare quei siti che sfruttano tecniche SEO scorrette e, soprattutto, fanno un uso non accorto di backlink. Un'azienda che vuole praticare una negative SEO si muoverà, appunto, in questo campo, attuando un link building nocivo per la concorrente che ha preso di mira. Ad esempio, l'azienda agirà in modo che il link in questione sia presente su siti poco affidabili, oppure che non abbiano alcun punto in comune o che si trovino in altre parti del mondo. In questo modo, il sito web risulterà, agli occhi di Google, scorretto e non meritevole di posizionarsi in alto nella SERP. D'altro canto, Google fornisce anche un ottimo strumento per i gestori del sito, il "disavow tool", che permette di controllare e nel caso eliminare i backlink che possono danneggiare la reputazione. Questo si traduce con la difficoltà, attualmente, di praticare una negative SEO. Un altro metodo per adoperarla è optare per l'attacco virale. Se si riesce a scoprire una breccia nel sito che è stato preso di mira, è possibile inviare virus o malware che comportano, oltre ad un problema per i navigatori, anche il blocco di alcune risorse che non potranno essere controllate dagli spider (o bot) di Google. Di conseguenza, il sito perderà di valore secondo il motore di ricerca e scenderà nella SERP. In definitiva, la negative SEO non è una pratica semplice ed esistono svariati modi per contrastarla. Inoltre, richiede tempo e denaro che risulterebbe speso meglio se impiegato nel miglioramento del proprio sito.  

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