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Semantic SEO: Cos’è e Come sfruttarla per avere visibilità

  • 12/03/2021
  • 8 minuti di lettura

Sommario

Pensare a come si comporta un utente. Questa è la chiave che guida da diverso tempo gli aggiornamenti di Google e che diventa rilevante nella scrittura di contenuti.
Per scrivere testi in modo efficace occorre allora conoscere i principi della semantica SEO: un nuovo approccio ai contenuti che segue il modo in cui il motore di ricerca analizza e indicizza le pagine.

Questo nuovo approccio, in costante sviluppo, rende il crawler di Google sempre più simile a una mente umana. Il fine è quello di dare all’utente contenuti davvero rilevanti a trecentosassenta gradi.

La semantica SEO permette di dare a Google dati significativi, così che possa leggerli come rilevanti e mostrarli come risultato per una determinata query.
Conoscendo il modo in cui il motore di ricerca organizza i dati per entità semantiche, è possibile sfruttarlo al meglio per scrivere contenuti rilevanti e di successo.

Semantic Web: Definizione

Per comprenderne le dinamiche e sfruttarle al meglio occorre sapere innanzitutto cosa si intende per semantic web.
L’approccio semantico che guida la scrittura dei contenuti dipende, infatti, dal modo in cui le informazioni vengono archiviate in rete.

Con “semantic web” si intende una specifica modalità di organizzazione dei dati sul web - una modalità che riproduce il modo in cui le informazioni vengono organizzate e memorizzate nella mente umana.

Ogni fonte di dati presente sul web non è isolata, ma esiste in una rete con altre fonti. I legami tra fonti diverse possono essere di due tipi:

  • Attributi comuni. Cioè condividere alcuni sotto-temi, anche quando il tema di ciascuna fonte è diverso.
  • Gerarchia. Una fonte, cioè, può rappresentare un aspetto più generale o specifico di un’altra.

Lo scopo di questa rete di connessioni è creare un contesto. In questo modo, ciascuna fonte di dati (una pagina o un sito) è inserita in un contesto più ampio, con informazioni che portano a collegamenti con altre fonti.

Questa rete di relazioni è costruita con un approccio semantico, cioè legato al contenuto.
Ogni fonte ha una diversa copertura per un determinato tema (il contenuto, cioè, può essere più o meno dettagliato e organizzato in sotto-temi). Allo stesso modo, ogni fonte è legata ad altre per temi simili.
In questo modo, la rilevanza di una fonte rispetto a un determinato argomento non dipende soltanto dalla presenza di determinate parole chiave in punti strategici.
In questo campo, ciò che conta è la rilevanza delle relazioni in cui la fonte è inserita, cioè il contesto.

Il semantic web, quindi, riproduce il funzionamento della mente di una persona quando cerca informazioni creando collegamenti fra dati.
Il suo scopo è organizzare le informazioni in modo che i risultati di una ricerca possano risultare più rilevanti per l’utente. Inserita una determinata query, gli si vogliono proporre risultati autorevoli, informativi, e completi per l’argomento in questione.

Cosa sono le Semantic Entities

Le entità semantiche sono l’elemento su cui si basa il web semantico.
Nel web organizzato e letto con approccio semantico, i motori di ricerca analizzano le informazioni come farebbe un cervello umano. 
Una entità semantica corrisponde quindi a un concetto, un’idea o qualsiasi cosa (concreta o astratta) che sia definita, distinta dalle altre e, quindi, identificabile in modo univoco.

Nella definizione ufficiale data da Google, si sottolinea che spesso le entities vengono rese linguisticamente attraverso sostantivi. Esempi di entità potrebbero essere, quindi, “ringhiera”, “ottimizzazione” o “Shanghai”.
Tuttavia, un’entità può anche essere rappresentata da altre tipologie di parole, purchè rimandi a un concetto chiaro e identificabile.

All’interno del nostro cervello ciascuno di questi concetti è connesso con altri. Allo stesso modo, nell’organizzazione semantica del web, ciascuna entità non è mai da sola, ma vive in una rete di relazioni con altre entità.
Ogni entity rimanda ad altre, che possono rappresentarne un aspetto specifico o avere in comune degli attributi.

Per esempio, “The Velvet Underground” e “Led Zeppelin” sono entrambe entità che riguardano nomi di gruppi musicali. Hanno inoltre in comune gli attributi di essere esponenti del genere psychedelic rock e di aver avuto successo negli anni Settanta.
Allo stesso modo, "basilico", "semi di basilico" e "coltivazione basilico" sono tre entities diverse legate da rapporti gerarchici. La prima, infatti, rappresenta un aspetto più generale delle altre due. Nel web strutturato con approccio semantico, per "basilico" sono evidenziate relazioni con "semi di basilico" e "coltivazione basilico" in modo che l'utente che cercasse una di queste quattro query venga rimandato anche alle atre. 

Come Google lavora per Entità Semantiche

Ogni entità è archiviata e letta da Google nelle sue componenti e nelle sue relazioni con altre entità.
Nell’esempio appena citato, le entità “The Velvet Underground” e “Led Zeppelin” fanno parte di un database in cui sono scomposte in singoli attributi e messe in relazione con altre. Per esempio, con entities che rappresentano i singoli membri dei gruppi, altre band dello stesso periodo, la definizione del genere musicale a cui appartengono o gli album più celebri.
Allo stesso modo, "coltivazione basilico" è riconosciuta come sottoposta gerarchicamente a "basilico", ma magari a sua volta superiore a "coltivare basilico sul balcone".
"Semi di basilico" viene inoltre accostata a "semi di prezzemolo" o "semi di pomodorini", cioè a altre entità che condividano l'attributo di piante adatte alla creazione di un orto. 

Se i dati delle entità sono stati correttamente impostati e scritti, il motore di ricerca è quindi in grado di comprendere più facilmente correlazioni semantiche tra entità diverse.
Ogni volta che una query di un utente include una determinata entità, Google sfrutta il suo database per arricchire di informazioni i risultati di ricerca.
Il motore di ricerca presenta risultati che, nelle sue previsioni, possono risultare interessanti e informativi per l’utente che ha ricercato quella determinata entity.

Semantic Entities e Posizionamento

La principale conseguenza, significativa anche in ottica di visibilità, è sicuramente quella sul posizionamento. Per posizionare risultati in linea con la query dell’utente, Google vuole dipendere sempre meno dalla singola parola chiave o da altri fattori di ranking.
L'aspetto verso cui si sta portando sempre più il motore di ricerca è un posizionamento dato dal contesto.

La logica di fondo è quella già citata: cercare di dare all’utente risultati completi, approfonditi e in linea con tutti gli aspetti che quella ricerca comporta.
Mappando il contenuto per entità, Google riconosce se, all’interno di una determinata pagina o articolo sono presenti tutti gli attributi e tutte le correlazioni che ci si aspetterebbe da quella specifica entity.

Se cerco informazioni sui The Velvet Underground, mi aspetterò di trovare riferimenti al panorama musicale americano degli anni Settanta, all’esperienza dei singoli componenti della band e agli album realizzati. Così ragiona anche Google nel mappare la pagine che parlano dei The Velvet Underground.
Allo stesso modo, se sto progettando di creare un orto sul mio balcone e cerco informazioni sulle sementi per basilico, potrebbe darsi che io sia interessato anche a pomodorini o prezzemolo. 

Articoli o pagine che presentino una giusta strutturazione di entità hanno maggiore probabilità di avere un buon posizionamento.
La chiave per sfruttare correttamente questo approccio semantico è, quindi, ragionare pensando al contesto e alle relazioni.

Altri elementi che mostrano il modo in cui Google lavora in maniera semantica sono:

  • Suggerimenti in SERP. Per la query su una determinata entità, Google ne suggerisce altre simili, che quindi potrebbero ugualmente interessare l’utente.
  • Knowledge panels. Sono i box che talvolta appaiono sulla parte destra della pagine della SERP. In questi pannelli vengono date tutte le info essenziali su una determinata entità.

Il knowledge panel dato da Google per la parola chiave Prezzemolo

Sulla parte destra della schermata, un esempio di Knowledge Panel dato da Google per la query "prezzemolo". Sia nel box che nei risultati di ricerca sono chiaramente individuabili entità correlate e attributi specifici. 

Domande correlate per la query PrezzemoloPer la stessa ricerca, Google propone anche domande correlate. 

Come funziona la Semantica SEO

La semantica SEO permette alle pagine di ottenere maggiore visibilità, strutturando il contenuto in modo da essere letto e analizzato con successo in chiave semantica.
Seguendo queste best practice di scrittura è possibile dare ai propri contenuti una struttura ottimizzata, non più in ottica di singole parole chiave (o gruppi di parole chiave), ma puntando a un approfondimento completo del contenuto.

La scrittura semantic SEO mette i contenuti nelle condizioni di rispondere meglio alle esigenze degli utenti.
Seguendo questo approccio è possibile far sì che il motore di ricerca valorizzi il contenuto e lo premi con un posizionamento migliore.

Come identificare Entità Semantiche

Google diventerà in futuro sempre più abile nell’analizzare il contesto in cui le informazioni di una pagina si inseriscono.
Per iniziare fin da subito a strutturare contenuti efficaci, occorre innanzitutto avere un’idea chiara di come utilizzare le entità nei propri testi, siano essere già esistenti o nuove.

Le domande da porsi sono:

  • Quali sono le entities già esistenti per l’argomento che voglio affrontare?
  • Quali entità sono connesse a queste?
  • Quali sono gli attributi, cioè i singoli aspetti, di queste entities?
  • In che modo le diverse entità sono connesse tra loro?

L’idea centrale è che Google sfrutta le relazioni fra entità per dare risultati rilevanti.
Per sfruttare al meglio la semantica SEO, occorre sapere in quale contesto di entità e rapporti il nostro contenuto andrà a collocarsi.

Anche attraverso una semplice ricerca su Google è possibile farsi un’idea delle entità. Controllando il box “People also ask” si può vedere quali risultati vengono proposti in relazione a una determinata query.
Il secondo step consisterà poi nell’includere questi elementi anche all’interno del proprio contenuto.

Come scrivere testi con Semantic SEO

Una volta identificate le entità e le loro relazioni, come posso scrivere un contenuto di qualità?

Gli elementi fondamentali su cui puntare sono:

  • Autorevolezza
  • Completezza

Il contenuto, cioè, dovrà coprire tutti gli aspetti ritenuti importanti per quel determinato argomento. Deve, cioè, includere i possibili attributi dell’entità e includere relazioni ben strutturate con altri.

Il punto centrale non è, come potrebbe apparire, la lunghezza del contenuto. Più che pensare a un conto di parole specifico, occorre concentrarsi sul trattare l’argomento nel modo più completo possibile. A seconda dell’argomento o della tipologia di contenuto, questo può essere fatto con più o meno parole.
Rimane sempre valida l’idea che il contenuto deve risultare fluido e naturale alla lettura.

Occorre poi pensare sempre in chiave strategica, non concentrandosi solo sul singolo testo ma elaborando una content strategy completa, anche sul lungo periodo.
Nel caso di una gestione di un blog aziendale, per esempio, mappare le diverse entità rilevanti e le loro relazioni deve essere il primo importante passo.
In questo modo si è certi di coprire tutti gli argomenti significativi, ma si evitano sovrapposizioni (che porterebbero a cannibalizzazione) e non si dimenticano attributi importanti.

Un e-commerce attivo nel settore del giardinaggio, per esempio, potrebbe sfruttare la semantica SEO per la scrittura di schede prodotto e di articoli di approfondimento da inserire in una sezione blog.
Il punto di partenza dovrà essere l'identificazione delle entità che corrispondono agli argomenti da trattare: quando un utente cerca informazioni su questo argomento, con quali concetti lo pensa?
Poi, una volta identificate le entità come "semi di basilico", ne dovrà individuare alcuni aspetti correlati, come "basilico proprietà" o "dove comprare semi di basilico". 

Ricerche correlate suggerite da Google per la query Semi di basilico

Semantica SEO: quali sono i vantaggi?

Come già sottolineato, l’approccio semantico sta diventando sempre più determinante nel modo in cui Google analizza le pagine e le indicizza.

Per ottenere visibilità sul web, cambieranno in futuro (e stanno già cambiando) i principali fattori da tenere in considerazione.
Fattori come keyword, lunghezza dei testi e backlink passeranno in secondo piano come elementi di posizionamento. Rimarranno, certamente, importanti nella strutturazione di una pagina, ma sempre rispetto ai principi chiave del semantic web e della semantica SEO: dare all’utente risultati ricchi, approfonditi e inseriti in un contesto strutturato.

I fattori su cui occorre puntare sono:

  • Ricchezza delle informazioni.
  • Relazioni tra le entità (cioè tra i concetti).
  • Struttura rilevante.

Il principale vantaggio è sicuramente un migliore posizionamento, e quindi anche una maggiore visibilità.
Non solo: un utente potrebbe atterrare su una pagina dopo aver cercato una query che ne condivida un attributo. Il traffico potrà quindi arrivare attraverso percorsi diversi, anche senza che l’utente abbia cercato una delle keyword presenti nella pagina.

Puntando su autorevolezza e completezza, l’approccio semantico rende anche i contenuti di migliore qualità rispetto a ciò che l’utente cerca.
Contribuisce, quindi, a migliorare sul lungo periodo l’autorevolezza della fonte e a presentarla come autorevole, con conseguenti ritorni in termine di immagine e Brand awareness.

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