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Categorie e Tag WordPress: come ottimizzarli in ottica SEO

  • 18/02/2021
  • 6 minuti di lettura

Creare e gestire in modo ottimizzato un blog aziendale è uno strumento fondamentale per ottenere maggiore visibilità online e ritagliarsi nuove possibilità di crescita in termini di business.

La gestione strategica dei contenuti del blog deve necessariamente comprendere anche la loro ottimizzazione per i motori di ricerca, in modo da rendere il contenuto più performante rispetto a Google e più facilmente rintracciabile dagli utenti.

L’ottimizzazione SEO di blog post, però, non comprende solo il testo del contenuto vero e proprio. Una particolare attenzione deve essere posta anche agli altri testi della pagina, cioè tutti quegli elementi che la inseriscono all’interno di una rete di contenuti e che aiutano l’utente a navigare con agilità tra le diverse pagine del sito.

Categorie e tag sono due diversi elementi che permettono a un articolo di essere categorizzato e messo in relazione con altri contenuti. Ma in che cosa si differenziano esattamente?

E, oltre a servire a guidare meglio l’utente attraverso i contenuti del sito, l’inserimento di categorie e tag può anche essere sfruttato in ottica SEO?
In che modo il loro utilizzo è stato usato in questo senso nel corso del tempo, e quali sono stati gli ultimi aggiornamenti Google in merito?

Differenza tra Categorie e Tag

Sia le categorie che i tag sono elementi che permettono di creare una tassonomia dei contenuti della pagina. In poche parole, permettono di inserirli in una rete gerarchica di contenuti, creando rimandi con altre pagine correlate e mettendo in luce altri contenuti che trattano argomenti simili.

Sono, quindi, elementi che permettono all’utente di orientarsi meglio nei contenuti di un sito, navigando tra le diverse pagine e arrivando, magari, anche a scoprire contenuti nuovi potenzialmente interessanti.

Ciò che le distingue è però il loro diverso livello di specificità e il modo diverso in cui Google li prende in considerazione nell’indicizzazione di una pagina.
Per sfruttarli in ottica SEO occorre allora conoscere:

  • Le specificità di ciascun elemento.
  • Come Google legge questi elementi.

Categorie Blog: cosa sono e a cosa servono

La categorie sono il sistema di organizzazione più ampio dei contenuti di un blog. Sono, cioè, ripartizioni piuttosto ampie, solitamente organizzate per macro argomenti.
Diversi CMS utilizzati per la scrittura e la gestione di blog post permettono anche la creazione di sotto-categorie. Queste rimangono, comunque, un’indicazione relativamente ampia del tema che viene trattato nei vari articoli.
All’interno di una specifica categoria vengono poi raggruppati tutti gli articoli che trattano un aspetto specifico relativo a quel tema.

Nel caso di un sito di promozione turistica della provincia di Treviso, per esempio, i contenuti del blog potrebbero essere ripartiti in categorie come “Itinerari”, “Località”, “Storia”, “Mangiare & Bere”.
Si tratta sempre di elementi a cui un ipotetico visitatore potrebbe essere interessato, ma che organizzano i gli articoli per macro-categorie tematiche.
L’articolo “I 5 migliori vini di Treviso”, quindi andrà nella categoria “Mangiare & Bere”, mentre “Visitare i luoghi della Grande Guerra” verrà inserito in “Itinerari”.

Le categorie sono solitamente navigabili da un menù situato nella parte alta della pagina. Questo tuttavia può cambiare a seconda del CMS usato e delle specifiche impostazioni studiate per ciascun caso.

Tag della pagina: cosa sono e a cosa servono

I tag sono, invece, indicazioni molto più specifiche del contenuto di un articolo. Si tratta di parole o brevi espressioni che identificano specifici elementi che vengono citati nel testo, e che possono essere ricondotti, con qualche approssimazione, ai contenuti dell’indice.

I tag, quindi, non indicano la macro-categoria, l’argomento generale in cui un articolo si inserisce, ma sotto temi particolari, aspetti specifici o elementi più dettagliati.
La loro importanza a livello gerarchico è quindi diversa.

I tag dell’articolo “I 5 migliori vini di Treviso”, per esempio, potrebbero essere rappresentati dalle denominazioni delle etichette o delle cantine.

Lo scopo principale dei tag non è tanto raggruppare gli articoli a seconda del macro-argomento a cui appartengono, ma piuttosto aiutare il lettore a scoprire nuovi contenuti sullo stesso elemento specifico.
Per esempio, aiutare un appassionato di vini a verificare se sul sito di promozione turistica della provincia di Treviso ci siano altri contenuti che parlano di un determinato vitigno.

Tag e Keyword: qual è la differenza?

Tag e Keyword possono sembrare simili per aspetto: si tratta in entrambi i casi, di elementi semantici che identificano parti del contenuto di una pagina.
In alcuni casi, le parole chiave inserite nel contenuto e quelle utilizzate come tag dell’articolo possono coincidere.

La loro funzione è però diversa. L’ottimizzazione delle keyword nel contenuto ha un’utilità diretta nel dare alla pagina maggiore visibilità (si tratta di un elemento di ottimizzazione SEO che mira a una migliore indicizzazione del contenuto).

L’inserimento dei tag è invece un elemento che aiuta più che altro l’utente a navigare tra i contenuti del sito e a scoprire pagine nuove. Il che, ovviamente, ha poi una ricaduta anche in termini di SEO, ma non è questo l’elemento più rilevante.

Ottimizzazione SEO di Categorie e Tag

Qual è allora l’utilità di categorie e tag rispetto al miglior posizionamento di una pagina, e come ottimizzare questi elementi per ottenere più visibilità?

Le categorie sono un elemento fondamentale per guidare l’utente tra i contenuti di un blog, mettendo in luce i rapporti gerarchici tra le pagine. Non a caso, un’indicazione della categoria è spesso presenta all’interno dell’URL della pagina. La categorie sono quindi una parte essenziale nella struttura dei contenuti di un sito.

Associare a una specifica categoria una sua descrizione, inoltre, aiuta il motore di ricerca a identificarne meglio il contenuto, e quindi a mostrare la pagina a utenti che abbiano svolto ricerche affini.

In passato si riteneva che anche in tag portassero grandi benefici in questo senso, e non era raro trovare articoli arricchiti da un grande numero di tag nella speranza che questo potesse portare a maggiori possibilità di indicizzazione da parte di Google.

Il risultato, però, è più che altro una maggiore confusione. Come in molti altri aspetti di ottimizzazione SEO, anche l’uso dei tag deve seguire l’idea di puntare non sulla quantità ma sulla qualità. Inserire in un articolo una grande quantità di tag finisce per svalutarli se presi singolarmente, esattamente come succede se si inseriscono in un contenuto troppe keyword semanticamente diverse o, al contrario, uguali.

Occorre che Google, così come gli utenti, abbia ben chiaro il focus del contenuto: meglio quindi scegliere pochi tag, ma coerenti e ben organizzati.
Altri errori comuni sono infatti:

  • Creazione di tag troppo specifici, che non portano a collegamenti con altri contenuti.
  • Ripetizione di tag simili, che confondono gli utenti e Google perchè si assomigliano molto ma, di fatto, sono strutturalmente diversi.

Come scegliere i Tag giusti

Lo stesso John Mueller, Senior Trend Analyst di Google, ha recentemente precisato che i tag, a differenza delle categorie, non hanno un ruolo determinante nell’indicizzazione e nel posizionamento di una pagina.
Questo per evitare che, come in passato, si arrivasse a una grande numero di pagine mal gestite.

L’accento viene nuovamente posto sull’ottimizzazione della qualità dei contenuti. I tag sono infatti comunque presi in considerazione dal motore di ricerca per trovare pagine affini, esattamente come farebbe un utente.

L’inserimento dei tag rimane quindi un elemento importante, ma la sua importanza non deve essere sovrastimata e, soprattutto, deve essere considerata all’interno di una prospettiva più ampia, in modo che i tag:

  • Siano effettivamente coerenti con il contenuto.
  • Non siano troppo specifici.
  • Non siano ripetuti, o troppo simili a tag già utilizzati.

I tag devono inoltre sempre essere considerati all’interno di una strategia SEO più articolata.
Anche in questo caso, l’ottimizzazione del singolo elemento non può dare i risultati sperati se non è considerata all’interno di un approccio strategico generale e a lungo termine, basato soprattutto sulla qualità dei contenuti e non sulla quantità.

Come aggiungere Tag su WordPress

WordPress consente di aggiungere i tag per una pagina direttamente al momento della scrittura del contenuto. 
A seconda della versione del CMS che si sta utilizzando e delle specifiche impostazioni settate, l'inserimento dei tag può essere posizionato in punti diversi della schermata. 
Solitamente il box di inserimento dei tag è però posizionato sulla parte destra della schermata di lavoro.
Per inserire tag è sufficiente digitarli nell'apposito spazio e poi cliccare su "Aggiungi" o premere Invio. 

Inserimento di tag tramite WordPress: schermata di lavoro

Come aggiungere Categorie su WordPress

Il procedimento per aggiungere categorie è invece leggermente diverso.

Occorre innanzitutto creare la categoria in cui si vogliono raggruppare gli articoli, qualora questa non sia già presente.
Le Categorie sono un elemento inerente alla struttura stessa del sito. Non è quindi sufficiente segnalarle in fase di scrittura del contenuto ma devono essere create a monte.

Per aggiungere una nuova categoria è sufficiente muoversi dal menù che si trova sulla parte destra della schermata principale di WordPress. Si avrà così la possibilità di inserire tutti i metadati relativi alle pagine:

  • Nome
  • Slug
  • Descrizione

Tutti questi elementi sono particolarmente rilevanti in ottica SEO, e occorre quindi ottimizzarli inserendo le parole chiave migliori. 
Una volta creata una nuova categoria, gli articoli possono esservi inseriti direttamente dalla pagina di scrittura del contenuto.

Inserimento di Categorie su Wordpress



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